Saturday, 10 November 2012

GABBO VIVE!


Non mi sembra ancora vero,ma sono passati già 5 anni da quella maledetta domenica di novembre, ancora ricordo tutto come fosse ieri. Una domenica qualunque all'apparenza a bere borghetti e aspettare il fischio d'inizio, poi le prime notizie confuse è morto un tifoso laziale,
lo hanno sparato allo stadio, lo hanno sparato per strada ... è ancora vivo, è giá morto.
Era accaduto ancora e noi non potevamo farci nulla oramai, in tutta Italia, in tutti i campi dal nord al sud, dalla A alla D partono le prime rappresaglie, i primi scontri, i primi feriti, i primi arresti, partite sospese ma Gabbo non tornerà piú, ucciso per mano dello stato mentre andava a vedere la sua squadra, mentre coi suoi amici andava in trasferta.
Nella stessa domenica i tifosi di Roma e Lazio, gli amici di Gabriele e tutti coloro i quali avevano una coscienza si riversarono nelle strade di Roma per dare sfogo alla loro rabbia e rivendicare il nome di Gabriele, fu una giornata davvero memorabile per il calcio italiano e per tutti gli ultras d'Italia.

Il suo assassino l'agente Spaccarotella dopo 4 anni senza carcerazione preventiva è stato condannato in definitiva a 9 anni, questo il misero prezzo da pagare per aver spezzato nel fiore degli anni la vita del giovane Gabriele Sandri.

Ma chi era Gabriele Sandri?
Gabriele Sandri per tutti Gabbo era un ragazzo come tutti noi, 26 anni e due passioni la musica e la Lazio. Quella domenica non doveva neanche essere in quella macchina,ma la sua forte passione per la Lazio e per quella vita che tanti di noi continuano a fare ogni domenica lo portarono ad esserci comunque,dopo una notte di lavoro in discoteca.
In quell'autogrill dell'Aretina sull'A1, non successe niente di cosi eclatante e nemmeno di cosi anomalo dal solito, due gruppi di tifosi rivali arrivarono ad un lieve scontro, e nel tentativo di fuggire alle forze dell'ordine successe l'irreparabile. L'agente Spaccarotella fece partire un colpo dalla sua pistola che raggiunse il povero Gabriele alla nuca mentre era adagiato sul sedile posteriore della Renault che doveva portarlo a quella partita...

Oggi il sorriso di Gabriele rivive ogni domenica in ogni tifoso che parte e va in trasferta nonostante le leggi repressive del governo contro gli ultras, ma soprattutto rivive nella fondazione che porta il suo nome e che è stata fortemente voluto da suo padre e suo fratello per fare beneficenza nel suo ricordo.

" Ho appena finito di suonare ... ed ora come al solito in partenza ... per portarvi alla Vittoria !