Odino (Othin, Odin) è la forma
scandinava del nome della massima divinità conosciuta nelll'area germanica
meridionale come Wodan (o Wotan).
La documentazione concernente il ruolo e gli attributi
di questa divinità, seppure ricca, risulta oscura e contraddittoria. Odino non
può essere connesso con le divinità analoghe di altre aree indoeuropee (il
greco Zeus, il romano Juppiter) alle quali viene piuttosto assimilato un altro
dio germanico, probabilmente più antico, Tiu (Ziu, nel nord Týr);
la sua funzione di psicopompo (guida, nel Walhalla, delle schiere dei guerrieri morti) spiega perché in età più tarda Odino egli sia stato dai romani associato a Mercurio (da cui la forma inglese wednesday = mercoledì, Mercurii dies.) La ricerca sui toponimi contenenti il suo nome mostra come esso si sia diffuso nella direzione sud-nord, dalla Danimarca alla Norvegia (in Italia il cognome è diffuso al 90% nel triangolo Cuneo-Torino-Alessandria.)
la sua funzione di psicopompo (guida, nel Walhalla, delle schiere dei guerrieri morti) spiega perché in età più tarda Odino egli sia stato dai romani associato a Mercurio (da cui la forma inglese wednesday = mercoledì, Mercurii dies.) La ricerca sui toponimi contenenti il suo nome mostra come esso si sia diffuso nella direzione sud-nord, dalla Danimarca alla Norvegia (in Italia il cognome è diffuso al 90% nel triangolo Cuneo-Torino-Alessandria.)
Si ritiene probabile che Odino sia entrato solo in
età relativamente recente nel pantheon germanico, assumendo caratteristiche di
altri dei, e specie dell'antichissimo Tiu; egli rappresenterebbe dunque una
fase religiosa più tarda, legata all'affermazione del ceto aristocratico
guerriero (inizi dell'età vichinga), e sarebbe subentrato alle divinità
contadine (Donar e Freyr) dei tempi più remoti. Idealizzato come il padre
e il reggitore dell'universo (fece sorgere le prime terre dall'acqua e creò la
prima coppia umana da un frassino e da un olmo), Odino possiede l'arte
divinatoria delle Rune ed è considerato padre dell'ispirazione poetica. A Odino
o a Wotan corrispondeva il significato di furore: in lui s'identificavano in
gruppi di guerrieri che avevano per simboli estatici vari animali:i berserkir.
Le antiche tribù dei celti infatti si costituivano in società culturali ed
agivano assumendo sembianze d'animali. Utensili vari, come il Pentolaccio nel
museo nazionale di Copenaghen, raffigurano animali e guerrieri stilizzati
danzare per la pozione magica.
Ecco quindi che due corvi reali sono raffigurati
sulle spalle d'Odino, corvi che lo tengono informato su tutto ciò che avviene
nel mondo e del destino degli umani, i più crudeli delle sue creature....
La bellicosità di Odino non si forma sulla forza,
ma sulle conoscenze magiche e le regole della Natura, come il segreto della
vita. In guerra la bellicosità, Odino, la delega al figlio: Thor, il Dio del
tuono e della saetta o Donner, sempre dal germanico antico. Marito di Frigg
(Faija, o Freya), la Signora delle Valchirie, la dea della bellezza e
dell'amore, Odino annovera tra i suoi figli anche Baldr (Baldur) e Braga, sposo
di Iduna, la dea dell'immortalità e di eterna giovinezza, e a sua volta Dio
dell'arte poetica e della saggezza, colui che regala agli uomini il nettare dei
poeti versandolo dal corno Bragful. Una delle leggende più celebri che vedono
protagonista Odino riguarda l'Albero Cosmico e L'Occhio di Odino.
Le radici dell'Albero si perdono nell'infinito e le sue fronde giungono fino a
terra, oppure le radici si spingono fino agli inferi e le fronde oltre il
settimo cielo. L'Albero è uno dei simboli sacri ed esoterici più comuni e
rappresenta la crescita, generazione e rigenerazione del Cosmo. Esteso dal
mondo inferiore a quello superiore è l' Asse dell'Universo attraverso
cui avvengono gli scambi tra i vari livelli di esistenza. La radice dell'albero
è rosa da un "verme" o serpente, alla sua sommità è
appollaiata un' aquila con un falco tra gli occhi.
Le sue fronde sempreverdi (simbolo
d'eternità) si estendono su tutto il mondo e coprono il cielo. Le radici si
spingono in tre diverse direzioni, una fra gli uomini, una fra i giganti e una
nel mondo degli inferi. Uno scoiattolo (Ratatoskr) corre su e giù per il
tronco e ha il compito di scambiare i messaggi tra l'Aquila e il Serpente.
Altri animali simbolici circondano l'Albero e si nutrono delle sue foglie:
quattro cervi saltano fra i rami, nei pressi si trova un altro cervo (Eikpyrnir)
dalle cui corna sgorga una rugiada che forma tutti i fiumi del mondo e la capra
Heiorun, il cui latte nutre gli Eroi di Odino. Nei pressi nuotano due cigni
e infine uno sciame d'api coglie tutta la rugiada che da esso cade.
Presso l'Albero è una fonte in cui è celata la scienza d'ogni cosa.
Nell'antica raccolta nordica Edda, l'Albero è detto Yggdrasil (il
destriero di Odino), perché Odino restò appeso ad esso nove giorni per
ottenere il dono della saggezza delle Rune, e abbeverarsi a quella fonte
cedendo l'occhio a Mimir, il gigante custode di questo frassino.