“Certe nostre noticine di cronaca locale, innocentissime del
resto, non sono andate a genio a certi goletti duri di nostra conoscenza: son
piaciute, in compenso, a vinai, meccanici, macellari. Benone.
Noi facciamo
questo “Universale” assai più per i vinai e i meccanici che per i goletti duri.
E proseguiremo con quella schiettezza fiorentina che dà noia, a tanti
galantuomini indigeni e forestieri e seguiteremo a dir bene e male di quel che
ci piace e non ci piace.
Troppa gente c’è oggi in Italia che batte le mani a
tutto e a tutti, e approva ogni cosa, e crede, o mostra di credere, che
discutere un editto d’un podestà sia come discutere il regime, il che non è
fascismo, anzi servilità vilissima e antifascismo morale. Che in Italia manchi
la libertà è una frottola straniera: ma aiutata, purtroppo, da molte deboli
schiene italiane.”
Vogliamo ricordare con queste sue stesse parole quello che
secondo noi rappresenta un vero e proprio esempio di coerenza e
anticonformismo; una delle più grandi personalità che abbiano prestato la loro
mente all’idea fascista.
Abbiamo scelto questa citazione piuttosto che tante altre
ben più profonde e “poetiche”, poiché
riteniamo che sia proprio nella semplicità di queste poche righe che emerga in
maniera più diretta e pungente lo spirito di “intellettuale d’azione” che Berto
Ricci incarnò a pieno , e che lo rende ai nostri occhi il paradigma stesso
dell’ESSERE FASCISTA.
Uno spirito libero, rivoluzionario e ribelle; una mente fortemente critica che , unita ad
un animo combattivo e coraggioso, ci mise ben poco a rendersi mal vista negli
ambienti più loschi e polverosi della tanto odiata borghesia fascista.
Nella speranza che possano, un domani ,sorgere tra le nostre
schiere atre mille menti come la sua, lo ricordiamo rendendogli onore nel
giorno della sua morte.