Thursday, 2 February 2012


BERTO RICCI IL FASCISTA TRA I FASCISTI

 “Certe nostre noticine di cronaca locale, innocentissime del resto, non sono andate a genio a certi goletti duri di nostra conoscenza: son piaciute, in compenso, a vinai, meccanici, macellari. Benone.
Noi facciamo questo “Universale” assai più per i vinai e i meccanici che per i goletti duri. E proseguiremo con quella schiettezza fiorentina che dà noia, a tanti galantuomini indigeni e forestieri e seguiteremo a dir bene e male di quel che ci piace e non ci piace.
Troppa gente c’è oggi in Italia che batte le mani a tutto e a tutti, e approva ogni cosa, e crede, o mostra di credere, che discutere un editto d’un podestà sia come discutere il regime, il che non è fascismo, anzi servilità vilissima e antifascismo morale. Che in Italia manchi la libertà è una frottola straniera: ma aiutata, purtroppo, da molte deboli schiene italiane.”

Vogliamo ricordare con queste sue stesse parole quello che secondo noi rappresenta un vero e proprio esempio di coerenza e anticonformismo; una delle più grandi personalità che abbiano prestato la loro mente all’idea fascista.
Abbiamo scelto questa citazione piuttosto che tante altre ben più profonde e “poetiche”,  poiché riteniamo che sia proprio nella semplicità di queste poche righe che emerga in maniera più diretta e pungente lo spirito di “intellettuale d’azione” che Berto Ricci incarnò a pieno , e che lo rende ai nostri occhi il paradigma stesso dell’ESSERE FASCISTA.
Uno spirito libero, rivoluzionario e ribelle;  una mente fortemente critica che , unita ad un animo combattivo e coraggioso, ci mise ben poco a rendersi mal vista negli ambienti più loschi e polverosi della tanto odiata borghesia fascista.
Nella speranza che possano, un domani ,sorgere tra le nostre schiere atre mille menti come la sua, lo ricordiamo rendendogli onore nel giorno della sua morte.