"Le Pen vola al 18%", "Elezioni in Grecia, i conservatori in testa. Il partito neonazista entra in Parlamento" e ancora "L'ombra nera dell' Alba dorata", "Avanzano estremismi e populismi".
Ecco i titoloni che questi giorni campeggiano sui quotidiani principali italiani ed europei. Ma analizziamo i numeri.
In Grecia il partito guidato da Michaloliakos, CHRIS AVGHI, Alba dorata appunto, arriva al 7% entrando così in Parlamento. Lo stesso parlamento che da mesi strozza il popolo greco con la benedizione di Unione Europea e Banca Centrale Europea con la cosiddetta "Austerity", voluta dalle stesse organizzazioni che affamano tutto il Vecchio Continente.
"State attenti, stiamo arrivando. Continueremo la nostra lotta dentro e fuori dal Parlamento". Queste le prime parole del leader del partito a commento dei primi dati sulle elezioni. Parlando alle tv ha affermato che il suo partito continuerà a combattere "contro il Memorandum voluto dalla giunta (al governo). E noi lo speriamo con tutto il cuore.
Andiamo in Francia, nella "ricca ed occidentale Europa", quella dove va tutto bene. Non proprio. La nazione amica della Germania (che detta legge sulle politiche economiche da attuare) è strozzata dalla crisi, ha un tasso di disoccupazione che nel 2011 supera il 10% e fa i conti con una immigrazione selvaggia, frutto di anni di colonialismo, che attanaglia il proprio territorio. Ed evidentemente i Francesi se ne sono accorti. A casa il caro vecchio "Sarkò", l'uomo dei tagli e della crisi, e dentro Hollande, socialista. Peccato che lo stesso Grande Oriente Democratico, la più grande organizzazione massonica francese, appoggia ufficialmente il candidato socialista; ecco la conclusione dell'appello: "In conclusione, Care Sorelle e Fratelli Francesi, il consiglio che vi diamo Noi di Grande Oriente Democratico è: il 6 maggio 2012 andate compatti a votare François Hollande! Non perché ciò significherà la “salvezza” e la fine della “guerra” in corso, ma almeno per dare un po’di fiato e modo di riorganizzarsi alla “Resistenza”. Che non è comunque poco. W la France et W l’Europe!".
Di quale guerra e resistenza parlino possiamo solo immaginarlo.
Ma è Marine Le Pen, la figlia del fondatore del Fronte nazionale, a festeggiare più di tutti a Parigi. Raggiante, è andata a stappare champagne con i suoi: all'esordio ha superato il padre dando l'impressione che, nonostante la durezza di alcuni temi sia rimasta tale e quale (dall'immigrazione alla xenofobia), l'atteggiamento risoluto e poco incline ai compromessi abbia pagato e che in qualche modo sia riuscita a "sdoganare" il Fronte.
I sondaggisti le avevano attribuito quattro punti meno della realtà, affibbiandole il ruolo di competitor dell'uomo dell'ultrasinistra, Jean-Luc Melenchon, che invece era sovrastimato di tre-quattro punti ed è finito all'11,11%.
Ma veniamo in Italia. Le elezioni comunali da sempre sono un terreno importante per "tastare" il malcontento del popolo, che come da decenni, non ha neppure lontanamente l'idea di fare qualcosa per uscire dalla crisi, che in Italia più che altrove, è prima di tutto morale. Federico Moccia diventa sindaco a Rosello, il comune più piccolo d' Italia, ma questo fa già capire l'intelligenza del voto dell'italiano medio. Boom del movimento 5 stelle di Beppe Grillo: voto di protesta forse!? Intanto dubitiamo che un comico (!?) possa salvare un Paese allo sfascio.
Bisogna fare “attenzione”, ha detto il portavoce della Commissione Ue Olivier Bailly: “La crisi ha aumentato il disagio sociale creando terreno fertile per i partiti populisti”.
Avete ragione, dovete fare attenzione. Il popolo ha capito chi è il nemico ed in Europa il vento della Tradizione sta già soffiando.