Friday, 5 October 2012

NANNI sempre PRESENTE!

Nel pieno cuore degli anni di piombo, il 5 ottobre 1980, in una cella del supercarcere di Rebibbia, trapassava il giovanissimo Nanni De Angelis. Era l'epoca della caccia alle streghe.

Sfuggito al blitz contro Terza Posizione effettuatosi il 23 settembre precedente e che aveva condotto in cella decine di innocenti che ne sarebbero usciti, assolti, solo cinque anni più tardi, Nanni era latitante da circa due settimane. Venne arrestato nel centro di Roma dove cadde in un'imboscata per la quale erano stati mobilitati oltre cento agenti, molti dei quali in borghese, travestiti da spazzini, gelatai, commercianti. Ammanettato, sdraiato, ad un lampione, Nanni venne massacrato di botte ricevendo numerosi calci alla testa. 
Contro il parere del medico del carcere che ne aveva richiesto il ricovero, Nanni venne trasferito ad un braccio speciale di Rebibbia. Poche ore più tardi venne trovato impiccato ad un termosifone della cella d'isolamento. Suicida secondo i secondini. La famiglia ed i suoi camerati hanno sempre contestato questa tesi propendendo per una serie di ragioni logiche, alla messa in scena effettuata per mascherare le vere cause della morte, determinata dai traumi del linciaggio al quale egli era stato sottoposto per strada. Di quel linciaggio ci furono diversi testimoni. Alcuni, subendo pressioni, ritrattarono in seguito, altri mantennero le accuse. Né questo né un'interrogazione parlamentare sortirono però alcun effetto. La giustizia in Italia è quella che è. 
Sarebbe comunque inappropriato celbrare il 5 ottobre nel segno della tristezza e della richiesta di giustizia. È soprattutto il giorno del trapasso di un giovane splendido, pieno di vita, leale e generoso come altri mai che fu esempio e simbolo di una generazione allegramente ruggente, che è rimasto nel cuore di tutti i suoi camerati ed è divenuto un emblema negli anni a venire. Uno dei rarissimi casi in cui la figura idealizzata che diverse generazioni hanno celebrato è persino inferiore alla realtà, il Mito essendo in lui storia e vita come accade per uomini davvero eccezionali.