Ricorda chi eravamo. L'ordine più
semplice che un re possa dare. Ricorda perché siamo morti... lui non desiderava
tributi o canzoni o monumenti o poemi di guerra e coraggio... il suo desiderio
era semplice... ricorda chi eravamo... così mi ha detto, era la sua speranza,
"se un'anima libera dovesse arrivare in questo luogo negli innumerevoli
secoli di là da venire possano tutte le nostre voci sussurrargli dalle pietre
senza età... và a dire agli spartani viandante che qui secondo la legge di
sparta noi giaciamo"...
e così il mio re è morto, e i miei fratelli sono
morti appena un anno fa. A lungo ho pensato alle parole del mio re, criptiche
parole di vittoria, il tempo gli ha dato ragione, perché da greco libero a
greco libero! Si è tramandata la notizia che il prode Leonida e i suoi 300
soldati così lontani da casa, hanno dato la vita! Non solo per sparta! Ma per
tutta la grecia! E per la speranza difesa da questa nazione ora su questo aspro
frammento di terra chiamato platea le orde di serse affrontano la loro
disfatta! [grida di battaglia]. Li davanti i barbari si raccolgono. È nero il
terrore che afferra saldo i loro cuori con dita di ghiaccio, conoscono molto
bene gli impietosi orrori che hanno sofferto per le lance e le spade dei 300
spartani. E ora fissano lo sguardo su questa pianura dove ci sono 10.000
spartani alla testa di 30.000 liberi greci!
Le forze del nemico ci superano di sole tre volte! Un segno per tutti i greci.
Quest'oggi noi riscattiamo il mondo dal misticismo e dalla tirannia! E lo
accompagniamo in un futuro più radioso di quanto si possa immaginare! Dite
grazie soldati A re leonida e ai prodi 300! Alla vittoria!